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9.28.2003
Quella del 27 Settembre 2003 la ricorderò come la notte
più lunga e faticosa della mia vita!
Non contento dopo essermi girato mezza Roma a piedi
dalle 19:30, con tanto di circa 7 Kg di roba sulle spalle
(computer e zaino), nonchè essere passato da Piazza Venezia
a Piazza Argentina a Campo de' Fiori a Palazzo Farnese (una vera fregatura,
non c'era nulla da vedere, solo un putto illuminato in modo assolutamente innaturale
da una barra al neon che teneva in mano e una scritta al neon su di una siepe:
decouvert autres directions!), poi i Mercati Traianei che non avevo mai visto, nonostante io
abiti da sempre a Roma e che ho gradito molto, la camminata fino alla metro Cavour, (umanamente
impossibile entrarvi a causa della folla), quindi sempre a piedi il raggiungimento di Termini,
ed infine...IL BLACKOUT NAZIONALE alle 03:27 mentre parlavo con il boss al cellulare.

Decido allora di andare a casa anche perchè tornare a piedi e raggiungere Giuseppe al
caffè S. Eustachio mi sembrava improponibile, erò già stanco morto, ma non sapevo ancora
quello che mi aspettava...

Sotto la pioggia cerco di raggiungere il 714, impossibile entrare anche qui, allora ripiego
sul 170, dove incredibile a dirsi trovo un posto a sedere, ma il resto del viaggio lo passo
con la gente che, pressata, mi si siede praticamente sopra. Inutile dire che il percorso è
stato lunghissimo, anche perchè ogni fermata dell'autobus si rivelava una tragedia, con la
gente che voleva entrare per forza, sfidando le leggi della fisica e cercando di occupare lo
stesso posto nello stesso tempo, rendendo così impossibile la chiusura delle porte, e l'autista
che non vedeva niente al buio con i semafori che non funzionavano e tutti i vetri appannati.

Arrivato a Piazza Agricoltura, il capolinea del 170, per poco non mi cascano le braccia,
sotto la pioggia torrenziale scopro con mia immensa felicità e gioia che gli unici autobus in
servizio sarebbero stati quelli del comune che portavano al centro, e non anche quelli blu della
SITA, gli unici che mi avrebbero potuto condurre a casa.

Comincia allora il lungo viaggio a piedi di non so neanche quanti Km per raggiungere
casa sotto la pioggia e con il carico sulle spalle, mi faccio tutta la Colombo fino all'incrocio con
Viale dell'Umanesimo senza incontrare nessuno (in genere non c'è molta gente in giro alle 5 di notte durante un blackout

con nubifragio annesso...), l'unico essere vivente che incontro è un rospo che per poco
non schiacciavo e che saltellava sul ponte passante al di sopra laghetto dell'EUR.

Mi faccio poi tutta la Laurentina fino a casa mia e, non ancora soddisfatto dell'allenamento notturno,
mi tocca farmi 11 piani a scale al buio, sì al buio perchè anche le luci di emergenza non ce l'avevano fatta.
...erano le 05:40 di mattina, mi sono riuscito a mettere a letto alle 6:00...ma penso di aver dormito più o meno mezz'ora, il

giorno dopo (oggi) è stato poi ancor più confortante, niente elettricità e niente acqua fino alle 16:45.

Che dire di questa uscita, uno sballo, ma non penso proprio di ripetere un'esperienza del genere!
Una cosa è certa, me la ricorderò. A vita.

Gabriele


posted by Gabriele 13:22

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